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Counseling psicologico e diabete
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Counseling psicologico e diabete

Il cambiamento degli stili di vita caratteristico della società occidentale sta determinando il progressivo aumento di patologie croniche che sta mettendo in crisi il sistema sanitario classico. Questi, infatti, è più organizzato ad intervenire su patologie acute che richiedono essenzialmente la capacità del medico di fare una diagnosi e di scegliere un programma terapeutico adeguato tale da consentire una rapida risoluzione della malattia stessa.

Le malattie croniche, invece, richiedono ai professionisti della salute di abbandonare i modelli di cura tradizionali al fine di integrare nel loro sapere nuove e diverse conoscenze provenienti da diverse discipline come la Pedagogia e la Psicologia.

Nella malattia cronica il soggetto perde definitivamente la precedente condizione e dal momento della diagnosi, per il resto della vita, dovrà attenersi ad un determinato piano terapeutico che inevitabilmente influenzerà la sua vita individuale, professionale e sociale.
In questi anni l’OMS e in generale tutta la comunità scientifica, ha posto particolare attenzione ad una specifica malattia cronica, il Diabete, a causa del suo costante e progressivo aumento, tanto da parlare di vera e propria epidemia. Il Diabete è una particolare malattia che, se ben gestita nei termini di una alimentazione equilibrata, una regolare attività fisica ed un costante controllo glicemico, può consentire a chi ne è affetto di vivere una vita del tutto normale. In realtà l’intervento terapeutico non è mai una cosa semplice da attuare, in quanto la corretta adesione alla terapia, in tutti i suoi aspetti, spesso incontra notevoli ostacoli.
Proprio per questo il Diabete rappresenta per il medico una vera e propria sfida professionale, in quanto richiede la capacità di relazionarsi alla persona in tutta la sua complessità biologica, ma anche psicologica e sociale, in modo da favorire accettazione, ma anche coinvolgimento e consapevolezza.

Il momento della diagnosi ed il successivo percorso terapeutico spesso sono vissuti dalla persona con diabete come un vero e proprio evento traumatico, in grado di generare vissuti di profonda sofferenza. La comunicazione della presenza di una condizione cronica determina, infatti, l’insorgere di un disequilibrio interiore, una rottura con il passato, l’ingresso in una condizione di totale incertezza. Inoltre, il riconoscimento di uno stato di malattia irreversibile determina un indebolimento dell’immagine del proprio sé, tanto che molti Autori parlano di vero e proprio lutto, determinato però, non dalla morte di una persona reale, quanto dalla perdita dello stato d’integrità precedente.

Più nello specifico, alcuni Autori ritengono che la malattia diabetica, come tutte le malattie croniche, debba essere elaborata gradualmente, per fasi diversificate, avendo presente che esse non si susseguono in modo rigido e che il paziente può avere momenti di regressione.
Nella malattia diabetica sono riconosciute classicamente 5 fasi.

ELABORAZIONE PSICHICA DELLA MALATTIA DIABETICA – FASI DI SVILUPPO

Fase di elaborazione Reazione del paziente
1) Shock e rifiuto della realtà Incredulità del paziente; Frequente rifiuto di ogni terapia;
2) Aggressività e collera Reazione di caparbietà; Eludere la dieta; Inosservanza dei consigli del medico;Base comunicativa carente;
3) Tentativo di contrattare Peggioramento della malattia; Graduale adeguamento, parziale accettazione, assenza di disponibilità a sopportare le conseguenze;
4) Depressione Il paziente si sente abbandonato e escluso da tutti; Conosce le future difficoltà, ma non ha fiducia nelle sue possibilità; E’ molto ricettivo alle informazioni;
5) Accettazione attiva della malattia Accetta a livello emotivo e razionale le conseguenze della sua malattia; E’ interessato alle informazioni; E’ disposto alla collaborazione.

(Tratto da Gentili P., Burla F., Di Berardino P., Di Pietro S., 2005)

Tale esemplificazione ha lo scopo di mettere in evidenza l’impossibilità di programmare un’azione di cura che non tenga conto della dimensione psicologica, e l’impatto di questa al momento della diagnosi, e nel successivo periodo di applicazione della terapia. Infatti la mancata accettazione della malattia può determinare nella persona con diabete, non solo sofferenza, ma anche l’attivazione di veri e propri meccanismi difensivi, quali il diniego e la negazione.

La presenza di tali meccanismi può manifestarsi quando il soggetto, prendendo le distanze dalla malattia, inizia a manifestare negligenza nei riguardi dei sintomi e, di conseguenza, del trattamento, portando a degli scompensi e alla comparsa precoce di complicanze.

Di conseguenza, diventa sempre più forte l’esigenza di utilizzare strategie diversificate, finalizzate a costruire una relazione incentrata sui bisogni del paziente e sull’espressione del suo sé. In questo contesto, il Counseling psicologico consente di accogliere il paziente in un clima caldo ed empatico, in grado di favorire l’espressione dei propri vissuti emotivi. L’operatore psicologo si propone così come figura supprotiva a quella del medico, proponendo un linguaggio diverso, semplificato, adattato alle esigenze dei pazienti, in grado di favorire chiarimenti e risoluzioni di dubbi, spesso alimentati dal linguaggio tecnico e distaccato del medico.

La capacità dell’operatore di costruire una relazione incentrata sull’empatia e sull’accettazione incondizionata dell’altro, ha lo scopo di favorire nel paziente, spesso confuso e spaventato, la presa di coscienza della sua condizione, una maggiore partecipazione all’azione di cura, tale da determinare un conseguente ripristino dell’autonomia, dell’autostima e della progettualità.

La persona con diabete che perviene ad una maggiore accettazione dello stato cronico, ritrova un equilibrio interiore, grazie al quale può affrontare più serenamente il suo trattamento nel quotidiano e le diverse implicazioni personali, familiari, professionali e sociali.

Riferimenti Bibliografici

  • Assal J. P., Lacroix A., (2005), Educazione terapeutica dei pazienti, Edizione Minerva Medica, Torino.
  • Gentili P., Burla F., Di Berardino P., Di Pietro S., (2005), Manuale di Formazione Psicopedagogia in Diabetologia, Pacini Editore, Pisa.
  • Giusti E., Masiello L., (2003), Il Counseling Sanitario, Carocci Faber, Roma.
  • Spinsanti S.,(a cura di), L’Educazione come Terapia, Esse Editrice, Roma.
  • Kacerovsky Bielesz G., Schoberberger R., (1995) Il Corretto approccio al paziente diabetico, Ed. Hoechst Farmaceutici, Milano
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