Quando abbiamo iniziato a progettare la Scuola di Counseling Psicologico di Obiettivo Psicologia s.r.l., circa sette fa, siamo partiti da quello che per noi è sempre stato un punto fermoche ha fatto della nostra proposta una mosca bianca tra le tante Scuole di Counseling: riservare il percorso esclusivamente a psicologi e psicologi in formazione!
Perché questa scelta?
Di certo, come potrete facilmente intuire, non per motivi commerciali: pensate che ancor oggi un buon 50% delle richieste di iscrizione provengono da non psicologi: infermieri, educatori, sociologi, e via dicendo.
La scelta è stata piuttosto dettata da un motivo etico e di tutela della professione in cui abbiamo sempre fortemente creduto, essendo noi stessi Psicologi.
Partiamo dal dato oggettivo che il nostro codice deontologico, a salvaguardia dell’utenza e della professione, vieta agli psicologi di “…insegnare l’uso di strumenti conoscitivi e di intervento riservati alla professione di psicologo, a soggetti estranei alla professione stessa, anche qualora insegni a tali soggetti discipline psicologiche”. (Art 21 Capo I).
Dal nostro punto di vista, se da un lato riteniamo auspicabile, se non necessario, formare ad una efficace gestione della relazione d’aiuto tutti quei professionisti che lavorano a stretto contatto con persone sofferenti, dall’altro riteniamo impensabile e pericoloso che tali meta-competenze possano essere trasformate in una professione specifica.
In altre parole, ben vengano corsi che formano alla gestione della relazione d’aiuto aperti anche a professionisti non psicologi purché l’obiettivo formativo sia quello di sviluppare nei partecipanti meta-competenze spendibili all’interno del loro specifico ruolo professionale.
D’altra parte se chiunque può iscriversi ad una Scuola di Counseling e poi di fatto proporsi al pubblico con servizi pressoché identici a quelli che può offrire uno Psicologo, che funzione avrebbe un percorso universitario di 5 anni più tirocinio? E a cosa abilita l’Esame di Stato per Psicologi, se di fatto i counselor possono lavorare e proporsi con un’etichetta spesso confusa, anche dagli stessi psicologi, con un vero e proprio titolo professionale?
E il nostro Ordine in tutto questo ? Per anni lo abbiamo sentito indifferente, quasi come se la situazione non fosse di alcuna importanza… ma a volte le cose cambiano!
Finalmente grazie all’Ordine Psicologi Lombardia è stata portata avanti un’azione legale che ha portato all’emissione di un’importantissima sentenza che tutela la professione di Psicologo rispetto al proliferare di figure limitrofe!
Ecco alcuni passi sostanziali della sentenza:
“Sarebbe davvero grave se si insegnasse ai terzi l’uso degli strumenti conoscitivi, in un ambito professionale come quello riservato allo Psicologo che richiede, se possibile, una sensibilità ancora maggiore, trattandosi della personalità di ciascun individuo e la necessità di un lavoro di ristrutturazione dell’intimo e di riorganizzazione del sistema cognitivo-emotivo.”
E ancora:
“deve convenirsi con la difesa del resistente che l’insegnamento dell’uso degli strumenti a persone estranee equivale in tutto e per tutto a facilitare l’esercizio abusivo della professione, ciò che la legge e il codice deontologico (art. 9) tutelano direttamente prescrivendo comportamenti attivi per impedirlo.”
Siamo certi che questa sarà una vera e propria pietra miliare per la Psicologia italiana. Una inattesa conquista di cui siamo profondamente lieti. Durante gli anni trascorsi abbiamo sempre scelto di mantenere la nostra posizione etica in quella che a volte ci è sembrata una battaglia contro i mulini a vento, scegliendo la via meno battuta e più impervia. Ma l’abbiamo percorsa e continuiamo a percorrerla con passione e convinzione, perseguendo l’obiettivo di formare operativamente e concretamente i nostri allievi all’esercizio della professione di psicologo.
Questo è il motivo per cuila nostra Scuola non ha mai rilasciato a fine percorso l’etichetta di counselor!
Probabilmente la sentenza porterà l’immediato rimettersi in riga di tutte quelle strutture (tra cui tante scuole di psicoterapia!) che fino ad oggi hanno proposto percorsi di counseling aperti praticamente a tutti. Tale ipotesi mi rende particolarmente felice in quanto sono certo che ad avvantaggiarsene sarà l’intera categoria degli psicologi, che forse inizierà a rafforzare la propria identità professionale. Allo stesso tempo però vorrei condividere con voi un aneddoto studiato circa 20 anni fa sui banchi di scuola, in una bella lezione di filosofia in cui si poneva la seguente domanda:
“… chi è l’oste veramente etico? Quello che non altera il vino con l’acqua perché ritiene giusto servire ai propri clienti ciò che gli ha venduto o quello che non altera il vino con l’acqua perché, vedendo una guardia nel proprio locale, teme di essere scoperto ed arrestato?”
Edoardo Ercoli
Responsabile Organizzativo della Scuola di Counseling Psicologico di Obiettivo Psicologia s.r.l